26 febbraio 2015

Dimentichiamo - un nuovo medioevo

Stiamo vivendo un nuovo medioevo, diverso e non meno oscuro del primo. Le antiche paure e superstizioni sono solo apparentemente scomparse sostituite da immaginari falsi e luminosi; la fede profonda che resse l'umanità agli esordi dell'anno mille è quasi scomparsa nella sua ragione sociale diffusa. I roghi brutali su cui incenerirono i nostri peccati di superbia e di potere si stanno riaccendendo in tutta Europa e sono pericolosi quanto i primi.
Nella terra che fu del Cristo e sulla nostra, la croce piantata a difesa e testimonianza di un uomo diverso e figlio del creato, si agitano i demoni della menzogna e della falsa felicità. Noi non educhiamo più i nostri figli all' amore di Dio e del creato: siamo timorosi di uscire dalla grettezza delle nuove tendenze e delle nuove fedi, ci sentiamo ONNIPOTENTI E PADRONI DEL NOSTRO DESTINO. Esso finisce con noi pensiamo, a questa certezza dobbiamo erigere un empio altare su cui sacrificare un millennio di fede e onestà di pensiero. Parliamo continuamente di futuro e, nel mentre, lo strupiamo ad ogni istante del nostro quotidiano. Affermiamo con la nostra vita continuamente che Dio non esiste e non ci rendiamo conto che così non esistiamo neanche noi.

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