27 luglio 2014

Non esiste luogo tranquillo per un uomo agitato

Non credo alle presentazioni virtuali. credo a quel che si recepisce dalla lettura dei post. Spesso in questi anni è accaduto che io fossi accusato di cose che avevo cercato di spiegare all'interno del blog stesso. Ripeto qui dunque che i post sono tutti (salvo dove espressamente indicato) scritti nel passato: è tutto materiale scritto da me in rete negli ultimi 6 anni e viene pubblicato in automatico!
In pratica un concentrato di virtualità allo stato puro, voluto però perchè io so di essere di essere diverso dall'uomo rabbioso che esce fuori dalle risposte a certi commenti. Io so di essere un'altra cosa, qualcosa che traspare di tanto in tanto dalle mie righe e che si trasforma, imbruttendosi, man mano che le discussioni avanzano! Non ho altra scelta quindi che restare in disparte e lasciar parlare solo quel che scrivo: la mia blogosfera è ormai questa e non mi sembra però una condanna definitiva, per me ciò che conta sono altre cose. Questo blog è il mio diario virtuale, una testimonianza del mio modo di essere, solo questo.
Nessun vezzo, nessuna piaggeria, nessun equivoco, solo quello che ho scritto dalla data del primo post in poi; per me è una liberazione agognata, dopo anni di contese e inutili discussioni e insulti, di imprevisti e non voluti equivoci preferisco essere ricordato per queste righe e nient'altro. Non ho più voglia di blogosfera nè di discussioni inutili con il loro codazzo di equivoci.
Avrò scritto almeno una decina di profili personali, Uno per ogni blog, per ogni pseudovita, uno per ogni tentativo: sono tornato qui perchè non ho altro posto dove andare, e non voglio più tentare il suicidio. Scrivo e basta: Non copio! 
Non l'ho fatto mai ma non riesco più a recuperare il meccanismo delle relazioni. Il risultato è questo, ma se mi leggete vivo un po' di più. Se avessi il coraggio, vero, unico e disperato di lasciare solo un blog. Scarno senza nessun altro obiettivo che quello di liberare l’angoscia terribile che mi divora da anni. Se avessi la dignità totale di non tener conto delle differenze caratteriali, culturali anagrafiche di ciascuno di voi e riuscissi finalmente ad essere soddisfatto di me. Se fossi diverso da come sono ora e uguale a come ero 10 anni fa prima di entrare in rete allora sì che riuscirei a lasciare in rete un segno della mia anima: senza secondi fini, senza passato nè futuro, senza nient’altro che un sogno sospeso dentro l’aria. Che è di tutti e quindi di nessuno. Se riuscissi a fare una cosa così, un luogo senza dinamiche formali, senza commento e rispondo, senza galateo ma pieno di educazione silenziosa, un blog manifesto che non preveda e non chieda altro che lettura e tutt’al più un segno come – ciao- ho letto- che speranza avrebbe di sopravvivere?… Lì i testi ci sono tutti interi, lì io sono veramente e finalmente nudo. Come quando si nasce. O si muore.

2 commenti:

  1. Gliel'ha mai detto nessuno che si prende per il culo da solo? In caso contrario, glielo dico io. È la cosa più triste che si possa fare a se stessi.

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  2. No veramente non me lo ha mai detto nessuno, e comunque non so se mi prendo per il sedere, so che mi piace scrivere, giocare, passare tempo, trovo invece sia molto triste il suo prendersi cura di me e di cio che faccio, si rilassi e pensi al suo patetico bisogno di diudicare e per giunta da anonimo.
    Le auguro di cuore una navigazione soddisfacente e che non faccia affiorare il peggio di se stesso.

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